Le indagini archeologiche realizzate dall’Herculaneum Conservation Project sull’antica spiaggia di Ercolano, nella zona antistante le Terme Suburbane, hanno permesso di acquisire importanti dati sulla storia dell’edificio e sulla presenza nell’area, prima della sua edificazione, di una cava per l’estrazione di blocchi di tufo, le cui impronte sono state riportate in luce sotto le sabbie della spiaggia.

Lo studio del rapporto delle terme con gli adiacenti fornici della terrazza di Nonio Balbo e con l’Ala meridionale della Casa del rilievo di Telefo ha permesso una serie di ulteriori considerazioni sullo sviluppo dell’edificio e sulla storia dell’occupazione della fascia di litorale all’esterno delle mura di Ercolano.

Grazie al suo straordinario stato di conservazione le Terme suburbane di Ercolano sono uno dei complessi termali più integri tra quelli che ci sono giunti dall’antichità classica. Questo edificio è stato tradizionalmente considerato unitario dal punto di vista architettonico, mentre le recenti indagini hanno iniziato a rivelare la complessa storia edilizia del monumento, che era stata in buona parte mascherata da una sistemazione realizzata nell’ultimo periodo di vita della città. L’intervento di ampliamento e ridecorazione delle terme d’Età Flavia ha infatti inglobato e nascosto le tracce della prima fase dell’edificio, lasciando in posto solo alcuni degli originari pavimenti in cocciopesto ed in opus sectile.

Negli anni immediatamente precedenti l’eruzione del 79 d.C. l’accentuarsi di un fenomeno di bradisismo, che aveva avuto già altri episodi nella storia del litorale di Ercolano, portò il mare ad avvicinarsi pericolosamente all’edificio, soprattutto in occasione di tempeste. L’azione delle onde danneggiò il prospetto verso il mare delle terme, imponendo la realizzazione di una rifodera del basamento dell’edificio e la costruzione di altre opera di difesa che saranno per la prima volta presentate in questo intervento.